venerdì 20 gennaio 2012

Pierino messo comunale, praticamente spione (1981)

   Non si tratta nemmeno di un Pierino apocrifo, ma di un’operazione di distribuzione postuma di un incrocio tra un pornosoft e un porno con trama di quelli che si facevano tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Il titolo originale è L’infermiera di campagna, tremenda pellicola di Mario Bianchi, tremendo regista di serie Z, non così scarso dietro la macchina da presa, ma che non ha mai sfornato un prodotto decente. I protagonisti sono la premiata coppia (anche nella vita) Gemser – Tinti, che avrebbero meritato qualcosa di più (tutti e due), ma che in fondo se la sono andata a cercare la fama da attori di porno soft, accettando un ruolo scialbo dopo l’altro.
   La Gemser è una dottoressa che arriva a Bolsena (?) e tutti se la vogliono fare. E fin lì. Poi ci sono le elezioni che vedono il candidato democristiano Bianchi (sic), interpretato da Aldo Ralli, contrapporsi a quello comunista Rossi (ri – sic). E i tiri mancini che le due compagini si fanno dovrebbero fare ridere. C’è anche Nino Terzo che fa un impiegato comunale e Roberto Gallozzi (il peggior Pierino apocrifo), che mi pare alla fine si faccia la Gemser.
   Ovviamente è una tragedia inguardabile (non passava nemmeno su Italia 7, ma proprio sulle tv private private, a fasce orarie in cui cerchi le donne nude), e siccome deve avere fatto schifo a tutti, i distributori che lo hanno comprato lo hanno rieditato quattro volte. Siccome c’è Laura Gemser, lo hanno chiamato Emanuelle in campagna, una sorta di variante apocrifa di Emanuelle nera, che di per sé è già apocrifa. Siccome l’anno prima è uscito Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective di Bruno Corbucci, lo hanno fatto uscire come Messo comunale, praticamente spione. Siccome nel frattempo siamo arrivati nel 1981 (il film pare sia del 1978), lo hanno rieditato come Pierino messo comunale, praticamente spione (perché c’è un personaggio che al ridoppiaggio lo hanno chiamato Pierino). E siccome neanche il nome “Pierino” ha fatto il miracolo, ci hanno inserito quattro scene di sesso esplicito ed è diventato La dottoressa di campagna, un bel porno, che quello lo distribuisci sempre.

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